La collezione di stampe e libri antichi
La Fondazione accanto al recupero del patrimonio artistico, ha intrapreso da qualche anno anche l'attività di acquisizione di alcune opere di pregio librario.
Tra gli acuisti più importanti ricordiamo: L'Orlando Furioso nella raffinata edizione in quattro volumi, editi a Venezia dallo tra il 1772 e il 1773; La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, illustrata dal Piazzetta, nella pregiata edizione del 1745 di Giambattista Albrizzi; spiccano in particolare Le prose di Pietro Bembo, nell'edizione del 1554 per i tipi di Comin da Trino, Venezia, esemplare già parte della biblioteca privata di Torquato Tasso di cui porta la rarissima firma autografa sul primo foglio di guardia. L'opera del Bembo è particolarmente significativa per il noto dibattito sulla lingua italiana moderna a cui prese parte lo stesso Tasso.
Accanto al citato patrimonio bibliografico, la Fondazione ha acquisito alcune stampe di riconosciuto pregio quali: la fastosa opera del Rascicotti raffigurante l'Ingresso di Papa Clemente VIII a Ferrara nel 1598, un esemplare edito agli inizi del Seicento, lungo quasi quattro metri, e riportante la raffigurazione completa dei personaggi che composero il corteo pontificio; la rarissima carta geografica di Bartolomeo Gnoli raffigurante il Ducato di Ferrara; e infine il prospetto per il Palazzo Ducale di Ferrara, mai realizzato, e delineato da Galasso Alghisi nel 1566.