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Ferrara al centro della rinascita culturale: fusione storica e donazione di prestigio per il patrimonio estense


La città di Ferrara celebra un momento che può definirsi "storico”: la concretizzazione, nella giornata di ieri, della operazione di fusione per incorporazione della Fondazione Estense nella Fondazione di Modena, prevede il conferimento delle collezioni d’arte della Fondazione Estense a istituzioni culturali di Ferrara, a perenne memoria dell’attività svolta dalla Fondazione (già Fondazione Carife) nei suoi oltre 30 anni di attività.

Al centro di questa iniziativa si colloca la significativa donazione della Quadreria Storica da parte della Fondazione Estense alle Gallerie Estensi e alla Pinacoteca di Ferrara, un patrimonio di inestimabile valore, che viene definitivamente consegnato a patrimonio della collettività ferrarese, grazie all’impegno e alla sensibilità del Presidente della Fondazione Estense Riccardo Maiarelli, del Presidente della Fondazione di Modena Matteo Tiezzi e della Direttrice delle Gallerie Estensi Alessandra Necci.

Una Visione Condivisa e la Forza della Cultura. Marco Gulinelli, Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, ha sottolineato come l’evento sia “non solo una scelta amministrativa o gestionale, ma una vera e propria visione, un "atto di fiducia molto importante per il potenziale umano, artistico, culturale e civico della nostra comunità". La Direttrice delle Gallerie Estensi, Alessandra Necci, ha evidenziato come l'operazione sia stata resa possibile grazie al sostegno incondizionato delle Gallerie Estensi, sottolineando come la cultura sia una importante infrastruttura immateriale aggregante, un "collante" indispensabile tra la bellezza e le persone, e che in fasi storiche complesse, "la cultura, i musei, le opere d'arte rimangono la grande zattera di salvezza, il grande viatico per il futuro",  con l'obiettivo di unire gli sforzi per valorizzare i "nessi potenti che tengono insieme e non che dividono".

La Donazione: un Tesoro affidato alla Comunità Il cuore di questa storica giornata è la donazione di 109 opere della Quadreria storica, accumulate in 30 anni di attività dalla Fondazione Estense, il cui valore a bilancio supera i 6,7 milioni di euro. Questo gesto ha un profondo "valore della memoria, ma anche la forza del futuro", e rappresenta il primo passo di un processo più ampio di donazione del patrimonio artistico della Fondazione, ha affermato il Presidente Maiarelli, che ha spiegato come l'iniziativa miri a "mettere in sicurezza il patrimonio artistico accumulato dalla Fondazione Estense", evitando che questo prezioso tesoro si disperda. Tra le altre donazioni in corso o già concluse, spiccano la copia anastatica della Bibbia di Borso d'Este al Capitolo Cattedrale di Ferrara, 10 ritratti di Remo Brindisi donati al Comune di Portomaggiore, e diversi beni d’arte di prossima donazione al Comune di Ferrara, tra cui spiccano una collezione di ceramica storica, un quadro del Boldini e uno di De Pisis oltre a una collezione di libri antichi.

Una Storia di Collezionismo e Collaborazione Profonda - La collezione della Fondazione Estense affonda le sue radici nell'attività della Cassa di Risparmio di Ferrara, iniziata nel dopoguerra. Fin dagli anni '60, la Cassa di Risparmio si distinse per l'acquisto di interi lotti, come la collezione Massari nel 1961, con l'intenzione esplicita di impedire la dispersione di opere d'arte ferraresi che in passato avevano arricchito anche grandi musei internazionali. Lo storico dell’arte Marcello Toffanello, per anni curatore responsabile della Pinacoteca Nazionale di Ferrara, ha evidenziato come questa storia collezionistica si sia intrecciata profondamente con quella della Pinacoteca.

Un momento cruciale fu il 1984, quando la Cassa di Risparmio depositò un nucleo significativo di opere (allora 78 unità) presso la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, una scelta non scontata per l'epoca. Questa collaborazione si è rinnovata ogni cinque anni, con una cogestione che ha permesso interazioni costanti tra la banca e il personale scientifico della Pinacoteca per restauri, prestiti e, soprattutto, nuove acquisizioni. La collezione privata è stata infatti pensata e creata, mediante successive acquisizioni nel tempo, per "colmare le lacune" delle collezioni storiche della Pinacoteca.

La Fondazione, istituita nel 1992, ha proseguito questa politica, acquisendo opere importanti come quelle della collezione Strozzi Sacrati e capolavori riconosciuti come i due "Sapienti" di Dosso Dossi e l'opera profana “Allegoria bacchica” di Bastianino, acquisiti nel primo decennio del 2000 e considerati "capolavori assoluti". La Fondazione ha anche finanziato studi e mostre, come "La leggenda del collezionismo" nel 1996, contribuendo alla catalogazione dei beni dispersi e alla pubblicazione di studi storici.

Nel 2016, la Soprintendenza ha riconosciuto l'eccezionale interesse artistico e storico della collezione, rendendola corpus inscindibile e legandola indissolubilmente alla città di Ferrara e alle collezioni della Pinacoteca, proprio mentre quest'ultima entrava a far parte delle Gallerie Estensi con sede a Modena. Questo ha permesso un'integrazione organica delle opere nelle sale della Pinacoteca, riallestite nel 2016, rendendo la collezione parte integrante del percorso espositivo.